Sartorialità e attenzione al dettaglio, funzionalità ed estetica. Andrea Castrignano, testimonial di BigMat Italia, racconta i trend della ristrutturazione e lancia un messaggio: i prodotti ecosostenibili devono esserselo anche nel prezzo.
di Francesca Negri
Il 2022 è stato l’anno che ha visto il via delle ristrutturazioni, un’onda lunga che continuerà anche per tutto il 2023 e oltre se si considera che ci sono più di 20mila alloggi da riammodernare in Italia.
Ambienti confortevoli, personalizzati, dove le zone living e cucina sono ripensate anche in chiave di smart working e il bagno tornerà protagonista. Con due parole d’ordine: funzionalità e personalizzazione. Lo assicura Andrea Castrignano, l’interior designer più famoso del web e della tv, testimonial del Gruppo BigMat Italia e di HABIMAT.
Castrignano, quali sono le tendenze attuali per la ristrutturazione?
I bonus casa sono indiscutibilmente un grande stimolo per rinnovare la propria abitazione, mossi dal timore che una nuova pandemia ci rinchiuda ancora tra le mura domestiche. Per questo è forte l’esigenza di rinnovare casa e creare ambienti più confortevoli, con un occhio al portafoglio: l’attenzione al risparmio oggi è molto alta. Personalmente, sono un grande promotore, ad esempio, della cucina a vista, che consente di creare un ambiente in più nelle dimore. Poi c’è il bagno, che sta rubando metratura alla camera da letto per creare spazi più ampi o privati: c’è sempre più richiesta del doppio lavandino e anche del bagno all’interno della camera padronale. La mia è sempre stata una visione estetica ma anche funzionale e oggi la funzionalità è indiscutibilmente un trend must have.
E in termini di sostenibilità?
A mio avviso l’italiano medio non è ancora molto pronto ad affrontare questi temi. A livello di interventi, se essere sostenibili costa di più, vige la regola del risparmio. La sostenibilità penso sia ancora appannaggio di una nicchia ristretta di persone. Per questo la sfida del mondo della produzione, della distribuzione e anche della progettazione è quello di offrire prodotti ecosostenibili a costi più “sostenibili”. Insomma, bisogna lavorare su consapevolezza e prezzo.
Parliamo di colori. Quali tendenze ci aspettano per il 2023?
Osa con il colore è il mio motto! Dopo 15 anni di battaglia contro il total white, la gente finalmente ha capito che il colore dà identità alla casa, con poca spesa si ha molta resa. Sempre di più piace il mondo materico, con texture particolari: dite addio al muro a secco con finitura piatta e date il benvenuto a una superficie su cui volete far scorrere le mani o con cui volete impegnarvi in modo tattile. In questo rientrano anche i wallpaper, la carta da parati, una delle tendenze più dirompenti attualmente.
Per quanto riguarda le finiture, invece, quali trend rileva?
Oggi ristrutturare casa è un’attività molto delicata, hai dei costi, si generano discussioni in famiglia perché si è in disaccordo su come ridefinire gli spazi. Bisogna riuscire a trovare un compromesso tra il budget a disposizione e i propri desideri. In questo la parte edile è quella che incide maggiormente, mentre in termini di finiture sul mercato ci sono tantissime soluzioni, basti pensare a quelle proposte negli showroom HABIMAT di
BigMat. Il gres porcellanato è forse il materiale più di tendenza in questo momento: personalmente, non sono un grande fan dell’effetto legno in gres perché preferisco il legno vero, ma lavorando con tante aziende del settore posso dire che sono stati fatti passi da gigante. Il legno e il marmo sono sicuramente il valore aggiunto in una casa, ma oggi con queste nuove ceramiche si possono fare bellissimi lavori a prezzi molto più contenuti. In generale, però, per la casa non ci può essere una moda, quello che deve essere un imperativo è la personalizzazione degli ambienti, a misura di chi li vive. Chiedo sempre ai miei clienti: tu di che colore sei? Perché anche la scelta del colore, come di tutto il resto, non può essere fatta dall’interior designer in autonomia.
Come è cambiata la progettazione degli spazi post Covid?
Sicuramente la pandemia ci ha fatto capire l’importanza della casa. Chi deve o vuole cambiare casa cerca il dehors e anche le nuove costruzioni, oggi, vengono progettate con una zona esterna. Io vedo gli spazi aperti come un soggiorno a cielo aperto, con pavimenti flottanti e piante, dove al centro ci deve essere la zona pranzo. L’ambiente esterno viene molto valorizzato, un lusso più visivo che effettivo perché se, si fanno bene i conti, sono pochi i momenti in cui si utilizza davvero. Come già detto, la casa oggi deve dare spazio alla zona giorno, le camere da letto sono sicuramente più piccole e i bagni invece più grandi. Per questo c’è il ritorno della cabina armadio e dei corridoi, protagonisti con armadi e colore.
Per quanto riguarda il ruolo della luce in architettura, cosa ci può dire?
Il primo arredamento di una casa è indiscutibilmente la luce e i nordici ce lo insegnano. La luce naturale è un privilegio che va ottimizzato al massimo, ma dove non c’è ci sono infinite possibilità, come ad esempio gli street led, che permettono di esaltare molti dettagli della casa.
Qual è il ruolo dei rivenditori di materiali edili nella scelta dei prodotti?
Il rivenditore ha un ruolo fondamentale: può supportare architetti e progettisti durante il processo di selezione e vendita, senza mettersi in competizione ma diventando un vero partner strategico che affianca le proprie competenze tecniche a quelle del professionista che accompagna il cliente in showroom. Il punto vendita edile e lo showroom devono proporre e valorizzare la propria gamma di soluzioni attraverso un’esposizione curata nei dettagli e l’assistenza professionale più adeguata: va creata una sinergia tra progettista e rivenditore ed è quello che succede nei negozi BigMat e negli showroom HABIMAT dove il know-how tecnico edile si unisce all’expertise tecnico-decorativa per aiutare il mondo della progettazione a gestire e risolvere ogni tipologia di problematica dal cantiere alla realizzazione finale.
Lei cosa cerca nei materiali che utilizza?
Il mercato oggi offre tantissimo, ben venga la filiera che fa ricerca e propone sempre novità. Io, in primis, ho voglia di fare case sempre diverse una dall’altra, con un ottimo rapporto qualità prezzo. Sempre più clienti cercano l’unicità: sto realizzando molte case tailor made perché c’è voglia di esprimersi attraverso l’interior design. Per chi fa il mio lavoro, ovvero “il sarto delle case”, è chiaro che i prodotti su misura siano il massimo, ma si può anche mixare prodotti non tailor made in modo originale. I mood board di
HABIMAT aiutano tantissimo in questo perché consentono ai clienti di lasciarsi ispirare da suggestioni e abbinamenti.
Come si rapporta con il target privato rispetto alle aziende/imprese?
I ruoli sono differenti. Io sulla carta posso fare il progetto più bello del mondo ma poi sono i professionisti, gli artigiani e le maestranze che lo eseguono e quindi sono fondamentali per la perfetta esecuzione. Il privato-committente con le imprese esecutrici solitamente ha poco a che fare.