Calcestruzzo e cemento sono due dei materiali da costruzione più utilizzati al mondo, il cui processo di produzione è però responsabile di circa l’8% delle emissioni globali di anidride carbonica. Per raggiungere gli obiettivi prefissati di riduzione delle emissioni mitigando l’impatto inquinante di questi materiali, la startup californiana Heirloom Carbon Technologies ha messo a punto una tecnologia innovativa che punta a catturare l’anidride carbonica e poi riutilizzarla per migliorare il calcestruzzo.
Il ruolo del calcare
«Per rallentare immediatamente il riscaldamento e mitigare i peggiori impatti del cambiamento climatico dobbiamo ridurre le emissioni di CO2 dall'atmosfera. L'unico modo è attraverso soluzioni per la rimozione del carbonio, preferibilmente soluzioni che rimuovono in modo permanente l'anidride carbonica» ha dichiarato in un’intervista a Forbes Alexa Dennett, responsabile marketing e comunicazione di Heirloom Carbon Technologies. Per raggiungere questo obiettivo, la startup ha deciso di utilizzare il calcare, uno dei minerali più abbondanti e meno costosi al mondo, per catturare la CO2 direttamente dall’atmosfera e poi “intrappolarla” nel cemento.
La scelta del calcare è dettata dalla sua composizione chimica: ossido di calcio e anidride carbonica. Quando la C02 viene rimossa dal calcare, l’ossido di calcio agisce come una spugna cercando di assorbire nuova anidride carbonica per legarsi a essa e ritornare allo stato naturale di calcare.
Una tecnologia innovativa
Il processo messo a punto da Heirloom Carbon Technologies accelera questa proprietà naturale del calcare, riducendo il tempo necessario per l’assorbimento da CO2 da anni a pochi giorni. Per fare questo si riscalda la polvere calcarea in un forno, alimentato con energia rinnovabile, per rimuovere l’anidride carbonica. L’ossido di calcio rimanente viene posato su grandi vassoi impilati in verticale e poi viene utilizzato dai sistemi aspiranti brevettati dalla startup per catturare in modo continuo l’anidride carbonica dall’atmosfera, già in funzione nella città di Brisbane, in California.
Un processo ciclico che abbatte i costi e riduce allo stesso tempo la quantità di calcare da estrarre: «Per rimuovere 1 miliardo di CO2 all’anno dall’atmosfera– ha aggiunto Alexa Dennet – stimiamo di utilizzare lo 0,15% del calcare attualmente utilizzato solo nell’ambito delle costruzioni. Al termine del nostro processo il calcare può essere riciclato e utilizzato come materia prima per la carta, il trattamento delle acque o in ambito agricolo perché rimane chimicamente inalterato».
L’anidride carbonica prelevata dai sistemi di Heirloom Carbon Technologies viene poi inviata a CarbonCure Technologies, azienda canadese partner della startup, che la trasforma in un minerale che arricchisce il calcestruzzo, eliminando, di fatto, la necessità del cemento come legante idraulico per la produzione di calcestruzzo