Gli accoppiati possono essere realizzati con isolanti fibrosi o sintetici. I primi (ottenuti con poliestere o lane minerali) sono più indicati per migliorare l'isolamento acustico della parete, potendo sfruttare la loro capacità di assorbire il suono (materiali fonoassorbenti). I secondi (ottenuti mediante accoppiamento con EPS oppure XPS) risultano più indicati per l'isolamento termico.
In generale, gli isolanti accoppiati contribuiscono a migliorare il comfort termico dell’ambiente perché aumentano la temperatura superficiale della parete sui cui sono posizionati. Infatti la temperatura dell’aria all’interno di un locale non è sufficiente, da sola, a determinare il comfort dell’ambiente. È necessario controllare anche la temperatura superficiale delle pareti che contribuisce a definire la “temperatura operativa”, data dalla temperatura media tra temperatura dell’aria ambiente e temperatura superficiale, che è il vero indicatore del benessere abitativo.
I limiti di questi materiali è lo spessore che risulta piuttosto contenuto (8-10 cm). Per spessori maggiori occorre realizzare una controparete.
Diverse tipologie di accoppiati
Cartongesso + fibra di poliestere
Cartongesso + lana minerale
Cartongesso + EPS
Cartongesso + XPS
Nel caso del risanamento di muri umidi (scantinati, box..), previa applicazione di intonaci deumidificanti e/o barriere chimiche per fermare l'umidità di risalita, trovano buon impiego i pannelli in silicato di calcio (prodotti con sabbia quarzosa, calce ed armati con cellulosa per renderli stabili). Il silicato di calcio è molto aperto alla diffusione del vapore (µ=6) e grazie alla elevata porosità consente l’evacuazione dell’umidità in eccesso. Anche dal punto di vista dell’isolamento termico le sue proprietà sono accettabili (λ variabile da 0,05 a 0,07 W/mK). Sono esenti da muffe grazie all’elevato valore del ph. I pannelli in silicato di calcio devono essere trattati in superficie con intonaci aperti alla diffusione del vapore per garantire la completa traspirabilità.
Per lo stesso scopo possono essere impiegati anche i pannelli di minerale espanso (prodotti con idrato di calcio, cemento e sabbia quarzosa ed appartenenti al gruppo dei calcestruzzi alleggeriti porizzati) e descritti nella sezione relativa al cappotto termico.
Una tecnica molto efficace di isolamento termico dall’interno prevede l’impiego di materiali isolanti multistrato termoriflettenti di spessore molto sottile (mediamente 2 cm). Questi isolanti sono privilegiano in particolar modo il comfort estivo. Sono caratterizzati da una bassa emissività (simbolo ε) e basano il loro comportamento termico non sulla conduzione ma sull’irraggiamento. L’emissività è quel valore percentuale che indica la frazione di calore assorbito dal materiale: minore è ε maggiore è il calore che il materiale riflette per irraggiamento. Per il buon funzionamento del termoriflettente devono essere realizzate, mediante opportuni distanziatori, due intercapedini d’aria di spessore 2-3cm: una a ridosso della struttura ed una verso l’interno chiusa mediante pannelli di rivestimento (ad esempio lastre di cartongesso). Le intercapedini sono fondamentali per attivare lo scambio per irraggiamento termico e fare in modo che, in estate, il calore assorbito dalla struttura venga riflesso senza surriscaldare l’ambiente abitato. Analogamente, ma in misura più contenuta, il calore generato in inverno dall’impianto termico, viene riflesso nell’ambiente abitato senza essere disperso verso l’esterno.
Con soli 5-6 cm è possibile ottenere l’effetto dato da uno spessore maggiore di un isolante tradizionale.
Schema di isolamento con multiriflettente
Termoriflettente multistrato