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Decreto Superbonus: tutte le novità

Il governo ha definito nuovi parametri per la detrazione lanciata nel 2020 per spingere l’adeguamento energetico degli edifici

Il Superbonus cambia ancora: nei giorni scorsi il Senato ha approvato la conversione in legge del Decreto Superbonus (al vaglio ora della Camera da cui si attende l’ok entro il 28 maggio) che introduce importanti novità sull’incentivo lanciato dal secondo governo Conte per favorire il miglioramento energetico del patrimonio immobiliare italiano.

Detrazione delle spese e cessione dei crediti 

Le spese sostenute a partire dal primo gennaio 2024 dovranno essere detratte obbligatoriamente in dieci rate annuali e non più quattro come previsto in precedenza. La nuova ripartizione della rateizzazione si applica anche al Sismabonus e al Bonus barriere architettoniche.

Altra novità riguarda l’introduzione del divieto di cessione dei crediti residui, valido sia per superbonus sia per le altre agevolazioni edilizie: chiunque abbia già utilizzato le agevolazioni sotto forma di detrazione, in sede di dichiarazione dei redditi, non potrà più cedere i crediti d’imposta rimanenti.

Niente compensazioni per le banche 

Dall’inizio del 2025, le banche e gli istituti di credito non potranno più utilizzare i crediti del Superbonus, precedentemente acquistati, per compensare contributi Inps e per i premi assicurativi Inail. Gli istituti che hanno già acquistato i crediti, pagandoli a un prezzo inferiore del 75% del valore originario, li potranno utilizzare in sei rate annuali – anziché quattro – e la quota di credito non utilizzata non potrà essere fruita negli anni successivi.

Le comunicazioni da inviare a Enea 

Con il nuovo decreto, chi sostiene le spese per gli interventi di efficientamento energetico legati al Superbonus deve inviare a Enea:

  • i dati catastali relativi all’immobile oggetto degli interventi;
  • l’ammontare delle spese sostenute entro il 30 marzo 2024;
  • l’ammontare delle spese che prevedibilmente saranno sostenute dal 30 marzo 2024 e nel 2025;
  • le percentuali delle detrazioni spettanti per le spese.

Chi invece esegue lavori antisismici deve inviare al Portale nazionale delle classificazioni sismiche, gestito dal dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri:

  • i dati catastali dell’immobile oggetto degli interventi;
  • l’ammontare delle spese sostenute entro il 30 marzo 2024;
  • l’ammontare delle spese che prevedibilmente saranno sostenute dal 30 marzo 2024 e nel 2025;
  • le percentuali delle detrazioni spettanti per le spese.

Per i lavori che al 30 marzo 2024 risultano in corso, il mancato invio della comunicazione sarà punito con una sanzione di 10mila euro. Per i lavori per i quali la Cila o la richiesta del permesso di costruire sono presentati a partire dal 30 marzo 2024, il mancato invio della comunicazione Superbonus causerà la decadenza dall’agevolazione.

Il ruolo dei comuni 

I comuni potranno segnalare all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza eventuali irregolarità: gli enti che lo faranno riceveranno il 50% dei tributi statali riscossi e delle relative sanzioni civili applicate ai trasgressori.

Fondi per le aree colpite dal sisma 

Il nuovo decreto stanzia un fondo da 35 milioni per il 2025 per gli immobili colpiti dai sismi che si sono succeduti dal 2009 (ad eccezione di quelli del Centro l'Italia e dell'Aquila che hanno un fondo ad hoc, già previsto nel Dl) e che si avvalgono della detrazione.

Le novità per gli altri bonus casa 

Altra importante novità introdotta dal decreto riguarda il Bonus Ristrutturazioni, introducendo un ulteriore decalage della percentuale di detrazione: se dal primo gennaio 2025 si torna all’aliquota originale del 36% (alzata al 50% dal 2012) e al tetto di spesa massimo di 48mila euro, dal 2028 e fino al 2033 si scenderà invece al 30%.

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