Architettura ad alta quota e in equilibrio instabile
Il progetto “sul limite” del Bivacco Fanton di DEMOGO che abbraccia la forza e l'asprezza delle Dolomiti.
di Enrico Molteni, architetto e giurato del BigMat International Architecture Award ’23
Un’opera di forte impatto e di grande intensità: il Bivacco Fanton ad Auronzo di Cadore BL, firmato dallo studio DEMOGO di Treviso, è espressione del periodo positivo dell’architettura italiana, sostenuta da una cospicua offerta di concorsi attraverso piattaforme come AWN, Concorrimi, ARCHIbo e altri.
Il progetto di Simone Gobbo e Davide De Marchi si è aggiudicato il Premio Nazionale Italia per la categoria Architettura residenziale su piccola scala al BigMat International Architecture Award ’23, ma è anche stato candidato al Premio EUmies Awards 2024.
Frutto di un concorso pubblico aperto, si tratta di un caso particolarmente riuscito non solo perché al concorso è seguita la realizzazione del progetto in tempi brevi ma anche perché la scelta della giuria, non sempre (o raramente) in grado di selezionare la qualità architettonica tra le proposte ricevute, è caduta questa volta su uno straordinario esempio di architettura.
Il successo del Bivacco Fanton è ampiamente avvalorato dalla meritata fortuna mediatica ricevuta, tanto che, probabilmente, è l’architettura italiana più premiata e più nota degli ultimi anni, anche fuori dai confini nazionali. La sua giusta fortuna non è però solo dovuta alla straordinaria bellezza dei luoghi e delle fotografie di Iwan Baan, che semmai vanno soltanto ad esaltare le qualità dell’architettura sapientemente progettata da DEMOGO che ha saputo superare le difficoltà costruttive di un progetto ad alta quota.
Il Bivacco Fanton è, infatti, situato a oltre 2.600 metri di altitudine in un contesto di sorprendente bellezza. Situate nel Nord-Est dell’Italia, vicino al confine con l’Austria, le Marmarole sono montagne aspre e selvagge e il bivacco, con la sua architettura caratterizzata da un profilo fortemente inclinato, si adatta all’orografia del territorio dando a prima vista una sensazione di precarietà. Se dall’esterno il progetto sembra in balia delle intemperie e della natura circostante, all’interno il legno grezzo offre comfort, calore e sicurezza.
Vincitore del Premio Nazionale Italia per la categoria
Architettura residenziale su piccola scala al BMIAA '23
La giuria ha apprezzato l’equilibrio instabile della forma esterna in giustapposizione all’asprezza e alla forza del paesaggio alpino, nonché l’organizzazione interna che, sfruttando il terreno inclinato, si risolve in una sequenza di spazi gradonati connessi che terminano in un’ampia apertura “a sbalzo” sulla valle.
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