| BigMat News , Up! Magazine

Arabia Saudita: la nuova Terra Promessa dell’Edilizia

Dal 2016 il regno saudita ha intrapreso un’importante operazione di investimenti infrastrutturali, commerciali, energetici e residenziali per 1,5 trilioni di dollari. Un’opportunità che il mondo edile non può lasciarsi sfuggire.

di Alessandra Guzzi 

Trasformare l’Arabia Saudita in un hub per l’innovazione, attraendo miliardi di investimenti e milioni di turisti per affermarsi come un attore chiave nel business, nell’economia e nella cultura globali, riducendo la dipendenza economica del Paese dal petrolio: con questi obiettivi, nel 2016, Mohammed bin Salmān Āl Saʿūd – figlio di re Salman bin ʿAbd al-ʿAzīz Āl e principe ereditario – ha lanciato Saudi Vision 2030, un imponente e articolato piano di riforme e progetti da completare entro il 2030. Sulla spinta di questo ambizioso piano di sviluppo, il regno saudita ha accelerato negli ultimi anni il suo processo di trasformazione, aprendo nuove opportunità di mercato per le imprese straniere. Entro il 2030, l’Arabia Saudita punta, infatti, ad aumentare le entrate pubbliche non legate al petrolio passando dagli attuali 36 miliardi a 223 miliardi di euro, attraverso un ammodernamento delle infrastrutture e al completamento di nuovi mastodontici progetti di sviluppo che rimodelleranno il paesaggio urbano, i cosiddetti "Giga-Projects" tra cui NEOM, Red Sea Project e Qiddiya

Il regno saudita è alle prese con un vero e proprio boom edilizio, che nel 2023, secondo il rapporto Saudi Arabia Construction Market Size, Trend Analysis by Sector, Competitive Landscape and Forecast to 2028 – Q3 Update (pubblicato a settembre 2024 dalla società di analisi inglese GlobalData) ha generato un valore di mercato pari a 148,3 miliardi di dollari. Inoltre, nel periodo 2025-2028 il mercato delle costruzioni, secondo le previsioni, dovrebbe raggiungere un tasso di crescita medio annuo superiore al 5%, grazie agli investimenti in progetti commerciali, energetici, abitativi e infrastrutturali. 

Sempre nel 2023, secondo il KSA Construction Market Intelligence Report (rilasciato a giugno 2024 dalla società di consulenza immobiliare londinese JLL) il settore immobiliare ha svolto un ruolo cruciale, registrando il più alto valore economico di progetti aggiudicati dell’Arabia Saudita, per un totale di 97 miliardi di dollari (contro i 60 miliardi del 2022), con il real estate che ha raggiunto quota 21 miliardi di dollari, il 22% del totale, di cui 8,6 miliardi di dollari solo per il settore residenziale. Secondo quanto riportato a luglio da MEED, fonte mondiale di business intelligence del Medio Oriente, si stima che nel 2024 il settore residenziale dovrebbe crescere del 4,2% in termini reali, grazie alle iniziative messe in capo dal governo saudita per fornire alloggi a prezzi accessibili, come parte del suo obiettivo di aumentare il numero dei proprietari di case passando dal 62% del 2020 al 70% entro il 2030. 

Un mercato in fermento: settore edile in crescita in Arabia

Se i progetti aggiudicati hanno sfiorato i 100 miliardi di dollari, il valore di quelli non ancora aggiudicati, calcola JLL, è pari a circa 1,5 trilioni di dollari rappresentando il 39% del valore totale dei progetti in cantiere nell’area MENA (Middle East and North Africa) che è pari a 3,9 trilioni di dollari. 

In questo scenario tutte le attività legate al settore delle costruzioni rappresentano un’importante fetta di mercato (il 62%) con un valore di ben 950 miliardi di dollari, mentre i trasporti, le infrastrutture e altri servizi pubblici (il restante 38%) toccano quota 582 miliardi di dollari. La capitale Riyhad gioca un ruolo di primo piano, con 35 miliardi di dollari di contratti già assegnati per la realizzazione di 29mila camere d’albergo, 340mila nuove case e 4,6 milioni di m2 di spazi per uffici che risponderanno alle crescenti esigenze dei residenti ma anche dei turisti, dal momento che la città ospiterà Expo 2030 e che l’Arabia Saudita è l’unica candidata per la Coppa del Mondo FIFA 2034.

Con queste cifre da capogiro, è chiaro come l’Arabia Saudita stia diventando il più grande mercato edile al mondo e che ciò rappresenti un’opportunità̀ che le aziende estere non devono lasciarsi sfuggire: per sostenere questa spinta alla modernizzazione, il Paese arabo ha bisogno di importare competenze, capacità e tecnologie dall’estero, nel campo edile e non solo. Già una cinquantina le aziende italiane che operano nel regno arabo, soprattutto nei settori energia, infrastrutture, costruzioni e trasporti ma anche automotive, design, arredamento, lusso, moda e alta gioielleria. Una fetta di mercato che in termini di export ha generato per il nostro Paese un giro di affari di 4,9 miliardi di euro, con una crescita del 19,4% rispetto al 2022, che colloca l’Italia al secondo posto tra i principali fornitori dell’Arabia Saudita, confermando la rilevanza strategica di questo mercato. 

I giga projects sauditi

  • Red Sea Project

Con cinquanta resort, 8mila camere e 1.300 proprietà residenziali e un aeroporto internazionale sparsi in 22 isole nel Mar Rosso, Red Sea è il progetto di turismo e ospitalità a impatto zero più grandioso del mondo, che sta per trasformare la costa occidentale dell'Arabia Saudita in una destinazione turistica di livello mondiale. Oltre 4 i miliardi di euro investiti per quella che diventerà la prima meta turistica “rigenerativa del pianeta, capace di proteggere l’ambiente e di arricchirlo allo stesso tempo. Totalmente alimentata da fonti rinnovabili, l’area è infatti concepita per mitigare le emissioni di anidride carbonica, la produzione di rifiuti e l’inquinamento luminoso e acustico. 

  • Quiddiya

La nuova città araba sarà una vera a propria capitale dell'intrattenimento, dello sport e delle arti dell'Arabia Saudita e ospiterà numerose attrazioni, tra cui parchi a tema, strutture sportive (tra cui un nuovo e spettacolare circuito di Formula1) e luoghi culturali. 

bigmat up 42 mega progects edilizia costruzioni arabia saudita
  • Neom

Un progetto, forse il più ambizioso di tutti, che prevede la realizzazione di una megalopoli da 500 miliardi di dollari e che promette di essere un polo per l'innovazione e la sostenibilità. Estendendosi su una superficie di 26.500 km2 nella provincia di Tabuk, NEOM sarà caratterizzata da infrastrutture intelligenti, fonti di energia rinnovabili e industrie ad alta tecnologia, stabilendo un nuovo standard per le città del futuro. Al centro di questa megalopoli sorgerà The Line, una città futuristica e autosostenibile che si sviluppa su una linea orizzontale lunga 150 chilometri. 

Condividi